Un progetto “performativo” di g. olmo stuppia (Milano 1991, vive tra Venezia e Palermo). Quattro “walkscape” alla scoperta dell’estetica della “provincia diffusa” e dei suoi effetti sul territorio scegliendo come case study le città di Venezia e Palermo.
Sposare la notte si compone di quattro ecowalks in ambiente aperto, capitoli in cui si fondono in una sintesi visionaria vissuto autobiografico e ricerca artistica. Ispirati dal collettivo Stalker e dalle atmosfere di Tarkovsky, si cammina e si navigà in quattro aree dell’estetica provinciale italiana, sondandone l’anima e le contraddizioni: da Venezia e Murano passando a Sacca San Mattia, isola artificiale oggi colma di veleni e vetro di scarto, si raggiunge lo stabilimento Fincantieri di Palermo, per poi spostarsi ancora a Brancaccio, quartiere popolare post-industriale, per terminare il ciclo presso il Mose, spazio meccanizzato nel cuore della Laguna veneziana.
Il fil rouge che lega i quattro itinerari è l’osservazione dell’imporsi del provincialismo sulle forme, l’abuso di potere della cultura industriale verso lo spazio e, infine, la rivincita quest’ultimo: la collisione tra sensibilità “italica” antica e consumismo.
L’ultimo capitolo si svolge quasi completamente in barca. Questo cammino ha come protagonista l’opera pubblica più costosa al mondo, costruita dal Consorzio Venezia Nuova e ancora oggi oggetto di enormi polemiche: il Mose. L’opera si inserisce in una lunga tradizione italiana. g. olmo stuppia ne offre una lettura particolare, presentandola come performance dell’incompiuto, ma anche come forma di “protezione”: una barriera sia fisica sia mentale rispetto all’accettazione dei cambiamenti climatici e idrologici che l’umano si è tirato addosso. Il Mose è una realtà molto discussa, solo in parte funzionante. Con la straordinaria partecipazione dall’ing. Giovanni Cecconi, ex capo della Control Room la flanerie unirà a piedi l’area della Celestia all’Arsenale Nord e un successivo detournament in barca. La Laguna di Venezia – esplorata dal punto di vista ingegneristico – ancora una volta narra l’equilibrio tra “natura” e “cultura” che, dai tempi della Serenissima, tiene in vita una antichissima società anfibia nel cuore d’Europa.
Meeting Point: Imbarcadero ACTV di Celestia, Venezia Castello